Premessa
Al momento, agli annunci della politica economica del Governo Renzi corrisponde un unico atto certo, il decreto sul mercato del lavoro (abolizione causale per contratti a termine e abolizione percentuale assunzione dei contratti di apprendistato con la riduzione della retribuzione legata alla formazione).
Per il resto – dai mille euro in più per le persone con una retribuzione annua inferiore a 25 mila euro, all’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie al 26 percento, al riordino del mercato del lavoro, agli investimenti nella sicurezza delle scuole – si tratta solo di annunci.
Su questa asimmetria tra annunci e fatti si è concentrata la discussione parlamentare della settimana che ha avuto la suo eco principale nell’intervento del Presidente del Consiglio in Aula in previsione del vertice europeo del 20/21 marzo.
Mentre Forza Italia si interroga sul dopo Berlusconi e Grillo inizia il suo tour a pagamento in previsione delle europee, madre di tutte le battaglie per il M5stelle per sopire i primi avvisi di dialettica interna, il tema vero di questa fase politica è dunque se e come la campagna elettorale per le europee in pieno svolgimento condizioni le scelte concrete per uscire dalla crisi. Per quanto ci riguarda diciamo che alla critica all’austerity che ormai risuona nelle parole di tutte le forze politiche devono seguire scelte opposte a quelle che l’austerity hanno determinato: meno regole, meno stato, più mercato è il contrario del modello sociale europeo ed è il cuore dell’austerity tutta volta ad agire sull’offerta. Abbiamo salutato per questo positivamente l’annuncio del Presidente del Consiglio sulla destinazione di 10 miliardi alla riduzione delle tasse sul lavoro e abbiamo detto che la strada intrapresa andava proseguita con determinazione includendo partite Iva e pensionati e con il varo di un piano per creare lavoro verde. Ma a quell’annuncio seguono atti che riprongono lo schema dell’austerity: alle imprese si offre più mano libera sui rapporti di lavoro e più precarietà alle persone; la cura Cottarelli si presenta come l’ennesimo taglio lineare e cieco alla spesa pubblica senza distinzioni tra la spesa sociale, l’inefficienza e gli sprechi.
La nostra opinione è che non si sia veramente colto come il populismo antieuropeo sia fortemente alimentato dalla continuazione lungo la strada dell’austerità.
Nella settimana in Aula si è discusso di:
-decreto di proroga degli automatismi stipendiali nella scuola
-decreto sull’ emersione di capitali all’estero
-Istituzione della Commissione d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro
-mozione sulle malattie rare
-Comunicazioni del Presidente del Consiglio
Proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola
Il decreto dovrebbe servire ad evitare un vero e proprio prelievo forzoso sugli stipendi del personale della scuola, insegnanti e ATA, riconoscendo gli scatti stipendiali e le posizioni economiche. Un provvedimento sacrosanto dal momento che il riconoscimento dell’anzianità di servizio e le posizioni economiche rappresentano le uniche forme di avanzamento di carriera possibili per il personale della scuola che patisce il blocco dei contratti dal 2008. Il problema è che nonostante i grandi proclami che il governo Renzi fin dal suo insediamento ha fatto sull’importanza di scuola e istruzione, i fondi mancanti per coprire questa misura vengono presi da quei pochi fondi destinati alla scuola stessa, in particolare dal MOF, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa curriculare ed extracurriculare. Invece di reperire risorse aggiuntive per la scuola pubblica, messa in ginocchio da anni di tagli, si innesca una vera e propria guerra fra poveri in cui per dare ai docenti quel che gli spetta si toglie ai bambini e agli studenti e si penalizza la qualità della scuola.
In discussione generale è intervenuto Giulio Marcon. La dichiarazione di voto .di astensione,è stata fatta da Giancarlo Giordano.
Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero
Abbiamo dato parere favorevole a questo provvedimento dopo che, in seguito alla pregiudiziale di costituzionalità che avevamo presentato insieme ad altri, è stato modificato con lo stralcio del’articolo 1 che riguardava il rientro dei capitali all’estero. Un vero e proprio nuovo scudo fiscale che trattava il problema del rientro dei capitali come una questione emergenziale per reperire risorse immediate, non come un problema strutturale di un’intera economia che si basa su una filiera di illegalità. Si stima che sono 250 i miliardi detenuti all’estero e 100 mila le persone coinvolte. Per questo proponiamo la discussione di un vero e proprio progetto di legge insieme all’introduzione del reato di auto riciclaggio. Eliminato questo articolo quello che rimane nel provvedimento sono misure emergenziali vere sui cui non possiamo che essere d’accordo: dall’eliminazione della clausola di salvaguardia della legge di stabilità del 2014 a misure di aiuto per i territori colpiti da calamità naturali.
In discussione generale è intervenuto Giovanni Paglia. La dichiarazione di voto è stata fatta da Fabio Lavagno.
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro
Abbiamo dato parere favorevole all’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul caso Aldo Moro a 36 anni dalla sua morte. Il ritardo con cui si arriva alla Commissione fa capire quanto ancora ci sia nella storia italiana di segreto e irrisolto.
In discussione generale e dichiarazione di voto è intervenuto Florian Kronblicler.
Iniziative in materia di malattie rare
Nella mozione unificata che ha ottenuto il parere unanime della Camera si chiedono impegni precisi sulle malattie rare. In particolare si propongono misure come lo screening prenatale e neonatale universalizzato, il superamento della differenza di trattamento tra le varie regioni per l’assenza e la non omogenea disponibilità sul territorio nazionale di strutture specialistiche adeguate, l’inclusione nei livelli essenziali di assistenza anche delle prestazioni per le terapie riabilitative, delle prescrizioni non farmacologiche, degli integratori alimentari o di specifici alimenti, e anche di farmaci che oggi sono interamente a carico del cittadino. E’ stato acquisito l’obiettivo di aggiornare almeno ogni due anni l’elenco delle malattie rare esentate dalla partecipazione al costo, di valutare periodicamente la qualità dei centri e dei presidi accreditati, di istituire il comitato nazionale delle malattie rare, che coinvolga le associazioni dei malati. La mozione sollecita l’approvazione del piano nazionale delle malattie e chiede di accelerare le procedure per autorizzare i nuovi farmaci che sono qualificati come farmaci orfani, cioè quei farmaci che sono utili a pochi e per questo non commercializzati, perché non hanno la convenienza economica. Monitoreremo che gli impegni presi in questa mozione vengano realizzati.
In discussione generale e dichiarazione di voto è intervenuta Marisa Nicchi.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21 marzo 2014, nonché sullo stato dell’economia e della finanza pubblica
Non ci ha convinto il discorso che presidente del consiglio ha fatto in aula in vista del consiglio europeo. E’ risultato evidente come ai suoi pronunciamenti sulla necessità di superare l’austerity non corrispondono atti conseguenti. Anche per questo abbiamo presentato una nostra risoluzione che è stata bocciata dal governo. In quest’ultima chiedevamo di rivedere complessivamente il fiscal compact e i vincoli di pareggio di bilancio.
Abbiamo poi posto il problema della coerenza tra il dire e il fare sulla necessità di un’altra Europa a cominciare dal rispetto della Carta dei diritti fondamentali che per definire la cittadinanza europea tiene insieme diritti civili, sociali e politici, a partire dal diritto di non scegliere tra maternità e lavoro.
In discussione generale sono intervenuti Titti Di Salvo e Arturo Scotto. La dichiarazione di voto è stata fatta da Gennaro Migliore.
Mozioni diverse
Nella giornata di giovedì sono iniziate le discussioni generali su alcune mozioni di seguito elencate:
-Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (intervento di Annalisa Pannarale)
-Scostamento del deficit dai parametri europei (intervento di Giulio Marcon)
-Parità di genere nello sport (intervento di Celeste Costantino)
Come sempre delle singole mozioni daremo conto quando verranno conclusivamente votate.