Nota sui lavori parlamentari settimana dal 14 al 18 Luglio

By July 18, 2014 Lavoro parlamentare

Premessa

Di nuovo la settimana parlamentare ha avuto nel Senato il suo centro. I quasi 8000 emendamenti al testo del Governo sulla riforma del Senato danno il senso dell’asprezza della discussione più che tra le forze politiche all’interno delle forze politiche con esasperazioni che spesso travalicano l’oggetto del contendere e si caricano di un significato differente: la polemica pro o contro Renzi, la fine della laedership di Berlusconi per citare qualcuno degli elementi che sovraccarica la discussione sulle riforme. Per quanto ci riguarda non condividiamo il giudizio di autoritarismo che viene associato alla proposta del Governo, sicuramente migliorabile. Abbiamo sempre detto che il punto critico delle riforme istituzionali era ed è la riforma elettorale che va cambiata sul punto delle soglie, sul punto del premio di maggioranza, sulla possibilità di scelta per i cittadini dei parlamentari e che l’elettività o meno dei senatori dipende dai compiti del Senato. E che il modello tedesco o perfino lo stesso monocameralismo in se non descriverebbe una scelta autoritaria ma una dei possibili modelli.

L’apertura al confronto sulla legge elettorale del M5s sicuramente consente al Pd “il doppio forno” ma credo che più utilmente vada letto come un cambiamento di fase e di approccio alle istituzioni del M5s, dopo l’esito inaspettato delle elezioni europee, i cui effetti andranno valutati in progress

Alla Camera si è concluso l’iter parlamentare di una buona legge sulla cooperazione (che tornerà al Senato per l’ultima lettura), attesa da molti anni delle ong e dal mondo della cooperazione che l’ha valutata positivamente.

Invece si è interrotto l’iter del disegno di legge per l’attribuzione libera del cognome ai figli sulla base della scelta dei genitori o in caso di disaccordo in ordine alfabetico. Una legge sollecitata dalla Corte Euopea che ha condannato l’Italia per discriminazione nei confronti delle madri (come aveva già detto la Corte Costituzionale con la sentenza 61 del 2006) e che dopo una gestazione di mesi, l’adozione di un testo unitario votato all’unanimità dalla Commissione Giustizia è stata bloccata in aula da un rigurgito conservatore, quello stesso che tiene lontana l’Italia sui diritti civili. Se ne riparlerà entro l’estate, questo l’impegno della maggioranza parlamentare. Per quanto ci riguarda in aula abbiamo sostenuto il disegno di legge (che avevamo contribuito a scrivere) e lavoreremo per una sua rapida conclusione. Con una chiarezza che abbiamo ritenuto di esplicitare anche nel dibattito parlamentare. Certo non è questa la soluzione attesa dalle giovani donne che non riescono a rivendicare il loro cognome per i figli perché la loro condizione di precarietà nega la maternità. Ma la cancellazione della relazione materna fatta attraverso la trasmissione automatica del cognome paterno è il segno della cultura patriarcale che alimenta il sessismo che conosciamo, che va superata: così come in tutti i paesi civili.

Infine nella informativa del Ministro Padoan sulla riunione di Ecofin 8 luglio non sono emerse novità. Siamo convinti che il semestre europeo debba servire per rompere il conformismo europeo sull’austerity e sul ruolo degli investimenti pubblici, per questo serve più coraggio. Il conflitto tra l’Italia e la Germania quando si limita alle frazioni percentuali di flessibilità è caricaturale, nasconde invece un conflitto vero incentrato sulle scelte necessarie per uscire dalla crisi. L’Italia è nelle condizioni di proporre la vera condizione per la crescita basata su investimenti pubblici, che vanno tolti dal computo deficit, e finanziati dal risparmio previdenziale. Oggi il 70 per cento del risparmio previdenziale viene investito fuori dall’Italia, bisogna lavorare per rovesciare le percentuali.  Chiediamo coraggio anche di intraprendere strade nuove, alternative a quelle della precarietà, per creare lavoro per giovani e donne, a partire dagli investimenti e dalle opportunità del micro credito, già avanzate da Yunus, come scelta di sostegno a chi i soldi non li ha. Concordiamo sulla necessità  di riforme strutturali, ma se tali devono essere per avere successo devono coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori, come deve accadere per la pubblica amministrazione.

Ma soprattutto la settimana è stata segnata dalla doppia crisi internazionale, dagli scenari di guerra Israele – Palestina difronte alla quale l’unica soluzione è il cessate il fuoco per trovare la soluzione politica (e l’Italia presiedendo il semestre europeo ha un a particolare responsabilità in questo senso) dalla continuazione del conflitto ai confini dell’Ucraina che compongono insieme il quadro di uno scenario geopolitico non più presidiato dagli Usa e della debolezza della Comunità internazionale.

Nella settimana si è votato su:

  • Mozione su adozioni internazionali
  • Mozione su progressioni di carriera e automatismi retributivi per il personale del comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico
  • Progetti di legge: Disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli
  • Ratifica accordo di cooperazione con il Governo della Repubblica del Niger in materia di sicurezza
  • Proposte di legge: Disposizioni in materia di agricoltura sociale
  • Disegno di legge: Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo
  • Proposta di legge: Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno»
  • Informativa urgente del Governo sul rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità e crescita alla luce delle raccomandazioni agli Stati membri dell’Unione europea approvate l’8 luglio 2014 dal Consiglio Ecofin

Mozione su adozioni internazionali 

Il sistema italiano per le adozioni internazionali, pur avendo un buon impianto normativo fondato su quanto disposto dalla Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale de L’Aja e del principio di sussidiarietà ha avuto una drastica riduzione del numero delle idoneità dichiarate dai tribunali dei minori.

Le ragioni di tale calo vanno individuate principalmente negli oneri economici delle procedure, difficilmente sostenibili per le famiglie, nella loro complessità burocratica che tende a dilatare i tempi per le adozioni fino al verificarsi di ritardi che giungono in molti casi all’annullamento delle stesse. Nella mozione si afferma la necessità di snellire e semplificare le procedure per evitare che la burocrazia, appesantiti da tempi incerti e dalle proroghe nel rilascio della documentazione, renda insostenibile l’iter, così come l’esigenza di rafforzare sul piano internazionale l’iniziativa negoziale dell’Italia affinché si ottengano maggiori garanzie nel percorso di adozione, soprattutto in quei Paesi che non hanno ratificato la Convenzione de L’Aja a tutela del superiore interesse del minore. Viene sancita inoltre l’esigenza di agevolare il percorso adottivo attraverso un sostegno efficace da parte dei servizi territoriali e degli enti autorizzati e un rifinanziamento del Fondo di sostegno delle adozioni internazionali.

E’ intervenuta Ileana Piazzoni.

Mozione su progressioni di carriera e automatismi retributivi per il personale del comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico

L’ultimo Governo Berlusconi con il decreto-legge n. 78 del 2010, per contenere la spesa pubblica bloccò i contratti e le progressioni stipendiali di tutto il pubblico impiego, compresi quelli dei lavoratori delle Forze armate, di pubblica sicurezza e del soccorso pubblico. Quello che si chiede nelle mozioni è che il blocco della contrattazione e delle progressioni stipendiali venga rimosso. Sono state approvate le mozioni che ponevano questo come uno degli obiettivi della legge di stabilità.

Progetti di legge: Disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli (A.C. 360-1943-2044-2123-2407-A)

Il provvedimento, nato dopo anni di discussione nel Paese sul tema, seguita da petizioni e sollecitazioni e da molte leggi di iniziativa parlamentare depositate negli anni fra cui anche una a prima firma Di Salvo, è stato rimandato a data da destinarsi. Nella legge si rende effettiva finalmente anche in Italia l’eredità del cognome materno, con un meccanismo per cui i cognomi si prendono entrambi, se non c’è accordo fra i coniugi in ordine alfabetico.

Ci siamo espressi contro questo rinvio per varie ragioni: finalmente si era raggiunto un testo unico uscito in maniera unanime dalla commissione Giustizia, su cui le opposizioni di destra (lega nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia) che hanno chiesto di rimandare il provvedimento, non avevano manifestato perplessità nelle sedi opportune. Sull’Italia inoltre pesa una procedura d’infrazione per discriminazione verso le donne in seguito alla condanna della Corte di Strasburgo che ha risposto positivamente a un ricorso di due persone che rivendicavano la possibilità di poter scegliere quale cognome apporre ai figli.  Pesa anche la sentenza della Corte Costituzionale n. 61 del 2006 che dice che bisogna superare la potestà patriarcale e maritale, e quindi eliminare l’automatismo della trasmissione del cognome paterno. Per questo abbiamo richiesto che non si rinunci ancora una volta a questa norma di civiltà e che la legge venga approvata prima dell’estate.

E’ intervenuta Titti Di Salvo. 

Ratifica accordo di cooperazione con il Governo della Repubblica del Niger in materia di sicurezza

Si tratta di un Accordo che stipula forme di collaborazione tra autorità di polizia della Repubblica italiana e della Repubblica del Niger in merito, in particolare, allo scambio di informazioni, allo scambio di esperienze, buone pratiche e a incontri di formazione su quattro argomenti: sulle misure per contrastare il traffico di uomini, per contrastare il traffico di stupefacenti, per contrastare il terrorismo e per contrastare attività varie illecite del crimine organizzato.

Proposte di legge: Disposizioni in materia di agricoltura sociale (A.C. 303-760-903-1019-1020-A)

ln senso ampio il termine indica tutte le esperienze e i progetti che coniugano agricoltura e azione sociale, attività che impiegano le risorse dell’agricoltura e della zootecnia per promuovere azioni terapeutiche di riabilitazione, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione, di educazione e di servizi utili per la vita quotidiana. Il provvedimento crea finalmente un quadro normativo preciso per tutte queste esperienze e rappresenta una positiva evoluzione verso pratiche produttive rispettose del patrimonio ambientale e paesaggistico del Paese, coniugate a un modello di welfare innovativo capace di sostenere le persone maggiormente svantaggiate e bisognose attraverso la loro valorizzazione in stretto rapporto con il territorio.

E’ intervenuta Ileana Piazzoni.

Disegno di legge: Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo

La legge crea dei passi avanti importanti e fondamentali sul tema della cooperazione internazionale. La cooperazione allo sviluppo per l’Italia, così come è stata gestita fino ad ora, è una pagina nera, perché abbiamo speso poco, male e spesso in modo poco trasparente, alimentando anche le filiere della corruzione. Oggi invece il ministro degli esteri diventa il “Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale”, non solo un fatto simbolico ma che rappresenta anche l’idea di politica estera che si vuole portare avanti. Si abbandona l’idea di cooperazione come semplice assistenzialismo, si punta invece sulla qualità della spesa e della capacità vera di creare cooperazione.

E’ intervenuto Claudio Fava.

Proposta di legge: Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» (A.C. 1092-A) 

La proposta di legge intende onorare la memoria di Giuseppe Di Vagno, deputato socialista del mezzogiorno, vittima del fascismo, assassinato per il suo impegno politico e per il progetto di riformare la società bracciantile del sud, tramite il riconoscimento e l’istituzione di un premio nazionale biennale a lui dedicato ed il potenziamento della biblioteca e dell’archivio storico della Fondazione che porta il suo nome.  Al centro del premio, la storia del socialismo, i mutamenti istituzionali, il Mezzogiorno, l’antifascismo, lo studio del fenomeno della violenza politica.

La dichiarazione è stata fatta da Luigi Laquaniti e Giuliana Labriola.

Informativa urgente del Governo sul rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità e crescita alla luce delle raccomandazioni agli Stati membri dell’Unione europea approvate l’8 luglio 2014 dal Consiglio Ecofin

Sull’informativa abbiamo scritto in premessa. In allegato l’intervento di Titti Di Salvo. 

 

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