Premessa
-Alla Camera nella settimana è stata definitivamente approvata la nuova norma sulla “prescrizione lunga” che aumenta il numero di anni oltre ai quali viene prescritto il reato di corruzione che per la stessa natura del patto corruttivo richiede un tempo di accertamento inevitabilmente lungo.
Con l’approvazione della prescrizione lunga si aggiunge un ulteriore necessario tassello all’azione contro il sistema corruttivo pervasivo dell’economia italiana che deve essere contrastato non tanto e non solo dalla magistratura ma dalla politica e dal Governo. In questo senso vanno la nomina di Cantone all’Autorità Nazionale anticorruzione – con poteri di vigilanza su contratti e appalti pubblici e con la possibilità di proporre ai prefetti il commissariamento di aziende per sospetta corruzione – la istituzione della task force di forze di polizia /guardia di finanza per Expo 2015, il disegno di legge in approvazione con le nuove regole sul falso in bilancio.
– E’ iniziata anche la votazione sul decreto antiterrorismo che contiene anche il rifinanziamento delle missioni internazionali. Il decreto verrà licenziato la settimana prossima
Proposta di legge: Modifiche al codice penale in materia di prescrizione del reato (A.C. 2150-A ed abbinate)
Il provvedimento fa parte di una più generale riforma del processo su cui il Parlamento e il Governo lavorano da tempo. In discussione infatti ci sono il testo sull’anticorruzione, il nuovo falso in bilancio e il complesso della riforma del processo, fra cui il tema delle intercettazioni, delle impugnazioni, della giustizia riparativa ecc. E’ evidente che aumentare i tempi della proscrizione non può essere una soluzione per risolvere il problema della durata dei processi e quindi per garantire ai cittadini una sentenza rapida e certa. La prescrizione serve come limite per evitare che i processi possano durare tutta la vita, ma non può essere più una strategia difensiva per giungere ad un’ingiusta assoluzione, sia nel caso di un cittadino che si è reso colpevole di un reato, che deve giustamente rispondere alla collettività, sia nel caso di un cittadino innocente, ingiustamente accusato, che ha il diritto di vedersi assolto in tempi rapidi, senza subire una falsa assoluzione data dal decorrere del tempo. Rispetto al testo vigente, con questa riforma il Parlamento inserisce due sospensioni al termine della prescrizione in caso di condanna: due anni di sospensione dopo il processo di primo grado, affinché si possa celebrare il processo di appello senza paura che lo stesso muoia, e una sospensione di un anno dopo il processo di appello, affinché si possa celebrare il processo in Cassazione. Sostanzialmente, in caso di condanna nei giudizi di merito, la prescrizione si allunga di tre anni. Diverso invece sarà per i reati di corruzione che hanno necessità di tempi più lunghi in quanto solitamente questo tipo di reato viene scoperto dopo la sua commissione effettiva. Per questo il provvedimento aumenta del doppio (circa venti anni) i tempi nei quali questo tipo di reato può essere accertato. Cambiano anche le regole per i reati che vedono come parte offesa i minori ad esempio pedofilia o maltrattamenti, per cui si prevede che la prescrizione decorra dal diciottesimo compleanno della persona offesa, questo per garantire i minori da ogni eventuale pressione ricevuta in precedenza e perché raggiunta la maggiore età, possano chiedere che i colpevoli dei reati contro di loro siano perseguiti, invece di farla franca a causa della prescrizione.