Premessa
-Nella settimana la Camera ha approvato una mozione sulla sui trasporti in Calabria, ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità presentata sul decreto Franceschini e ha iniziato l’esame in prima lettura del disegno di legge sulla concorrenza che verrà concluso la prossima settimana.
L’attenzione politica è stata totalmente concentrata però da un lato sulla prossima definizione della legge di stabilità e dall’altro sull’inizio delle votazioni della riforma costituzionale al Senato. Più volte quest’ultimo argomento è stato affrontato nelle Note settimanali che si sono succedute e d’altra parte il contenuto della riforma non era la causa principale della polemica politica asprissima intorno ad essa. I milioni di emendamenti sfornati dall’algoritmo del Senatore della Lega Calderoli ne sono una ultima testimonianza. Certo ogni iniziativa dell’opposizione che stia dentro i regolamenti è legittima. Così pure della maggioranza. Ma che milioni di emendamenti siano una iniziativa politica seria, questo è un altro discorso.
– Mercoledi 24 settembre in piazza Montecitorio le istituzioni hanno salutato Pietro Ingrao, dirigente politico di prima grandezza, parlamentare per più di 40 anni, Presidente della Camera durante il rapimento Moro. Della figura di Pietro Ingrao in questi giorni si è detto tutto e le orazioni funebri, di politici e familiari, inframmezzate dalla lettura di poesie o brani scritti da lui, hanno aggiunto riflessioni importanti sulla storia del paese e sulla sinistra politica: cioè sulla sua vita.
Mozioni Occhiuto ed altri n. 1-00923, Franco Bordo ed altri n. 1-00987, Parentela ed altri n. 1-00990, Barbanti ed altri n. 1-00991, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993, Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, Matarrese ed altri n. 1-01001 e Rampelli ed altri n. 1-01004: Iniziative per la conclusione dei lavori dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria
La mozione descrive le gravi carenze infrastrutturali di cui soffre la Calabria e che rappresentano un ostacolo alla crescita della regione, una terra poverissima in un sud sempre più povero, dove si registra una costante discesa del PIL e un’impennata della disoccupazione. In Calabria, il sistema di viabilità e di trasporto delle merci e dei passeggeri risente di un’assenza di interventi, di ritardi e di inefficienze nei lavori di ammodernamento e di sviluppo della rete infrastrutturale regionale. Le pessime condizioni della SS18 tirrenica, la Salerno-Reggio Calabria, il drammatico abbandono della SS106 ionica, la Taranto-Reggio Calabria, e gli infiniti e mai ultimati lavori di manutenzione e di messa in sicurezza non garantiscono un collegamento efficiente e sicuro. E anche se gran parte dei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3, la Salerno-Reggio Calabria, sono in via di conclusione, non bisogna dimenticare che sussiste ancora una condizione difficile tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno a causa del crollo del viadotto «Italia» ed è del tutto indispensabile ed urgente avviare i lavori di ammodernamento nella provincia di Cosenza e in altre zone. Inoltre, la fortissima carenza di collegamenti ferroviari e il drastico taglio delle corse ferroviarie avvenuto negli ultimi anni stanno a poco a poco condannando la Calabria ad un atavico isolamento. L’alta velocità si ferma a Salerno ed esiste un solo servizio ferroviario al giorno classificato «Freccia argento». Sono necessarie misure urgenti per la messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, dei centri storici, delle aree interne e di tutte le strutture pubbliche, rafforzando gli investimenti e programmando nuove misure finalizzate a favorire uno sviluppo dei trasporti in grado di sostenere l’incremento del livello di occupazione, la coesione territoriale, la sicurezza dei cittadini e di contrastare lo spopolamento del territorio. La Calabria ed il sud possono assolvere ad una funzione strategica per la logistica, gli scambi, i flussi di merce e i trasporti all’interno di un quadro strategico internazionale. Quello che si chiede per il sud e per la Calabria in particolare è l’interesse concreto all’interno di un quadro di sviluppo e di crescita nazionale.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione (A.C. 3315)
Le questioni pregiudiziali presentate sul provvediemento dal Movimento 5 Stelle sono state respinte. Il nostro patrimonio artistico-culturale è un patrimonio straordinario e in Italia risiede gran parte del patrimonio dell’umanità. Questo è un grande onore per noi, ma è anche un grande onere, e abbiamo il dovere di garantire la fruizione e l’accesso a questo patrimonio. Questo il senso della normativa, cioè riconoscere anche la fruizione, tra i servizi di pubblica utilità, e non solo la tutela. Possedere un patrimonio dell’umanità vuol dire avere, in questo senso, un dovere verso il mondo, verso le donne e gli uomini che vengono nel nostro Paese e che hanno il diritto, se è patrimonio dell’umanità, di accedere a quello che è il loro patrimonio, oltre che il nostro. E qui sta anche il requisito dell’urgenza, perché troppe volte noi abbiamo assistito all’impossibilità di esercitare questo diritto. Di fronte abbiamo un diritto che esiste e che rimane, quello dei dei lavoratori, il diritto di sciopero, il diritto ad esercitare le proprie manifestazioni e che non viene meno nel riconoscimento della pubblica utilità. Si tratta solo di esercitarlo contemperando un altro diritto, quello che oggi non c’è, ossia il diritto alla fruizione da parte dei cittadini e questo elemento vuol dire anche introdurre potenzialmente una serie di valori positivi anche per quei lavoratori, perché se da oggi la fruizione dei beni culturali diventa un diritto da garantire, questo vorrà dire anche garantire gli investimenti, su quel patrimonio e su quei lavoratori, per garantire una qualità del lavoro di quei lavoratori.