Premessa
Nella settimana alla Camera sono stati approvati molti provvedimenti importanti anche se la discussione politica è stata monopolizzata dagli attentati terroristi di Parigi e dalle scelte conseguenti a cui sono chiamati tutti i governi europei.
In particolare si sono approvati in seconda lettura il disegno di legge delega per la riforma del codice degli appalti, il decreto sulle missioni internazionali, un disegno di legge sulle biodiversità e una mozione sulla risicoltura (su cui più avanti il dettaglio)
– Appalti: in particolare vale la pena di sottolineare tra le novità che riguardano le procedure d’appalto, grazie ad un emendamento approvato dalla Camera, l’approvazione della clausola sociale: in caso di cambio d’appalto con lo stesso committente il rapporto di lavoro continuerà alle condizioni del contratto nazionale. L’assenza di tale clausola, presente invece in molti paesi europei, fin’ora ha determinato nei call center tragedie occupazionali e per questo la novità inserita nel testo,nata anche dal confronto con le organizzazioni sindacali e con le associazioni datoriali, non sarà affidato alla delega ma immediatamente operativa.
– Parigi: l’attacco terrorista di Parigi ci riguarda da vicino. Perché è lucidamente rivolta ai simboli della civiltà europea e ne minaccia il futuro, perché è compiuta da persone che inneggiano a Daesh ma nate e cresciute in Europa, perché interrogano sul senso della geopolitica di questi decenni: dal conflitto Israelo palestinese non risolto, alle tante guerre in medio oriente a partire da quella in Iraq. La posizione assunta dal governo italiano è molto equilibrata perché parte dall’assunto del tutto condivisibile che la chiusura delle frontiere non ferma terroristi che arrivano con voli di linea, che l’immigrazione non va confusa in nessun modo con il terrorismo così come la guerra alla comunità islamica non fa che alimentare il terrorismo che si batte solo insieme alle comunità e ai paesi islamici moderati. E’ il tempo questo della saggezza e dell’ equilibrio, del potenziamento dell intelligence e delle scelte di una grande coalizione internazionale, della cautela anche nell’uso della parola guerra. E come è stato detto prima di tutto dai parigini è il tempo di non farsi sopraffare da quella paura che il terrorismo vuole affermare.
Disegno di legge: Deleghe al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (Approvato dal Senato) (A.C. 3194-A)
La finalità principale del provvedimento è dare attuazione alle direttive europee all’indomani della presentazione, nel 2011, da parte della Commissione europea del cosiddetto pacchetto direttive appalti pubblici, in materia di appalti pubblici e concessioni, allo scopo di favorire il perfezionamento ed il completamento del mercato unico.
La priorità di semplificare il sistema e di attuare una drastica riduzione dell’apparato normativo ha portato al superamento dello strumento del regolamento e alla scelta di linee guida di carattere generale adottate di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l’ANAC che forniranno una base certa ed omogenea di comportamenti alle amministrazioni pubbliche e alle imprese. La flessibilità di questo tipo di regolazione consentirà, invece, di restare al passo con il mercato e le esigenze dei singoli settori. Infine il previsto parere delle Camere fornisce il giusto equilibrio al sistema.
La semplificazione del sistema degli appalti riguarda principalmente: la trasparenza dell’azione amministrativa e la celerità dei procedimenti; il divieto di deroghe nel nuovo sistema di appalti; l’innovazione tecnologica; il green public procurement (aggiudicazione gare con offerta più vantaggiosa, divieto di aggiudicazione con criterio del massimo ribasso); l’attenzione ai livelli occupazionali e alle micro piccole e medie imprese; il superamento della legge obiettivo. Approfondisci qui
Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 174 del 2015: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (A.C. 3393-A)
Il provvedimento prevede il finanziamento di un’ampia serie di iniziative di cooperazione e di sostegno ai processi di ricostruzione, nonché a misure di sostegno alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. Si tratta di un provvedimento che, di fronte alla gravissima crisi in corso nel Medio e Vicino Oriente che sta conducendo al crollo di Stati e di equilibri geopolitici pluridecennali, e di fronte alle nuove sfide epocali rappresentate dalle grandi masse di migranti, rispecchia la nuova consapevolezza della proiezione internazionale del nostro Paese e la nuova complessità richiesta all’impegno politico-militare dell’Italia nel mondo: non si tratta più, infatti, di consolidare il nostro ruolo e il nostro rango negli equilibri internazionali, ma, più estesamente, di partecipare con il massimo impegno e con la massima credibilità allo sforzo della comunità internazionale per stabilizzare e pacificare aree del pianeta in preda a fenomeni nuovi, che arrivano ad avere ripercussioni violente e minacciose anche all’interno dei nostri confini nazionali. In questo senso, il decreto-legge riflette pienamente la posizione assunta dal Governo italiano di fronte al vastissimo movimento migratorio in corso verso l’Europa: la ricerca della solidarietà europea è stata lunga e difficile, e, proprio in questi giorni, si vede quanto essa rimanga fragile di fronte a spinte nazionalistiche ben presenti in alcuni Stati europei. Ed è sempre più chiara, tra l’altro, l’esigenza di intervenire in modo più efficace nei Paesi di origine dei profughi e nei confronti dei criminali che speculano su queste tragedie. Le misure previste dal decreto-legge mirano a consolidare il patrimonio di credibilità e di apertura al dialogo che stiamo accumulando (come, ad esempio, in Libia) e, proprio in questa prospettiva, il provvedimento amplia, sia pure limitatamente all’ultimo trimestre di quest’anno, lo stanziamento destinato ad iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati e a sostenere la ricostruzione civile in teatri di crisi come Afghanistan, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Iraq, Libia, Mali, Niger, Myanmar, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Yemen e anche, in relazione all’assistenza dei rifugiati, dei Paesi a questi limitrofi. Durante l’esame in Aula sono stati votati emendamenti per introdurre la possibilità per il Presidente del Consiglio dei Ministri, acquisito il parere del Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica, di adottare misure di intelligence di contrasto, in situazioni di crisi o di emergenza all’estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero, con la cooperazione di forze speciali della difesa con i conseguenti assetti di supporto della difesa stessa. È stato inoltre deciso che il Copasir, trascorsi 24 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, trasmetterà una relazione al Parlamento relativa all’efficacia delle predette norme Approfondisci qui
Proposta di legge: Tutela e valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato)(A.C. 348-B)
Il provvedimento stabilisce i princìpi per l’istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, finalizzato alla difesa di questo capitale naturale, culturale, economico. Si presenta con la finalità di dettare una normativa quadro che integri e metta a sistema i diversi livelli legislativi ricalcando gli elementi essenziali indicati dalla normativa internazionale. Si prevede l’istituzione di una rete nazionale, di un portale e di un comitato permanente per la biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Approfondisci qui
Mozioni Bergamini ed altri n. 1-00979, Catania ed altri n. 1-01056, Zaccagnini ed altri n. 1-01057, Falcone ed altri n. 1-01058, Parentela ed altri n. 1-01059, Simonetti ed altri n. 1-01060 e Dorina Bianchi ed altri n. 1-01061: Iniziative, anche in sede europea, per la tutela del settore risicolo italiano, con particolare riferimento all’importazione del riso dalla Cambogia
Il riso e la risicoltura sono una parte importante e fondamentale dell’intero comparto agricolo. Il nostro Paese è il primo produttore di riso a livello europeo. Proprio per questo con la mozione si chiede al Governo di agire in sede europea e nazionale per fare in modo che la competizione su questo prodotto sia leale, ad esempio limitando l’introduzione del riso a dazio zero, proveniente da Paesi del sud-est asiatico, che mettere in discussione i primati italiani in un settore produttivo, simbolo della qualità agroalimentare per tipicità e sostenibilità. Si chiede di difendere e di valorizzare il vero made in Italy, contrastando le importazioni di prodotto spacciato come nazionale, che è un’attività di contraffazione resa possibile dalla mancanza di un sistema di etichettatura che obblighi ad indicare la provenienza del prodotto. In ultimo occorre porre mano al regolamento comunitario che se da un lato rappresenta un passo in avanti nella tutela dei consumatori, soprattutto nell’ambito nutrizionale e per la presenza di allergeni, non prevede però l’obbligatorietà di menzionare in etichetta il luogo di fabbricazione e di confezionamento del prodotto, introducendo il principio che ad essere indicato in etichetta deve essere il nominativo dell’operatore responsabile, quindi dell’azienda distributrice o fornitrice del prodotto e non quello dell’azienda produttrice.