Premessa
Nella settimana:
– è continuata la discussione e l’approvazione della legge di stabilità. Cliccando qui 121_ABC STABILITA’ 2016-2 trovate un approfondimento
– il Presidente del consiglio ha relazionato sul Consiglio europeo previsto il 17 e 18 dicembre
– è stata respinta la mozione di sfiducia contro la Ministra Boschi.
1) Legge di stabilità
Nel passaggio alla Camera della legge di stabilità è stato approvato un emendamento importante a mia prima firma grazie al quale da oggi il congedo di maternità obbligatorio non sarà più considerato come assenza ai fini dell’assegnazione del premio di produttività che viene assegnato sulla base di un minimo di giorni di presenza in azienda. Una scelta importante e non scontata, simbolica e dai risvolti concretissimi, se si pensa che fino ad oggi è stata la battaglia solitaria affidata alla sensibilità di singole sindacaliste e alla responsabilità di singoli rappresentanti delle imprese. D’altra parte questa è una delle cause che determina la differenza salariale che, a parità di incarichi e mansioni, penalizza le donne rispetto ai colleghi uomini. Importante anche per proseguire sulla strada intrapresa: rendere la maternità una libera scelta che non penalizza le donne, ma anzi che ha un valore sociale che deve essere riconosciuto e valorizzato dal Paese tutto. E’ su questa scia che abbiamo fatto molti passi avanti fino ad ora: la cancellazione delle dimissioni in bianco; le misure nel jobs act che rendono la maternità un diritto di tutte le lavoratrici, anche quelle autonome; il consolidamento e l’estensione dei congedi parentali; l’utilizzo del 10% del Fondo di sostegno alla contrattazione aziendale per misure di conciliazione, l’estensione a 5 mesi dell’indennità di maternità per le partite Iva e del voucher per il baby-sitting.
2) Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre 2015
Il Consiglio europeo svoltosi in questa settimana si colloca in uno dei momenti più difficili dalla storia dell’unificazione europea: è il primo dopo gli attentati di Parigi che hanno colpito il cuore dell’Europa. Sono state colpite persone inermi, ma è stata colpita anche l’idea di Europa, sia come idea di convivenza libera, pacifica e tollerante, basata sui diritti umani, sia come comunità politica capace di tutelare la vita dei propri cittadini e di proteggerne i diritti fondamentali, ivi compresi i diritti sociali, così duramente colpiti dalla crisi finanziaria degli anni scorsi e da politiche economiche incapaci di sostenere adeguatamente la crescita e lo sviluppo non solo dell’economia, ma anzitutto della vita di tutte le persone, in particolare di quelle più deboli.
Fondamentale è stata la risposta equilibrata delle istituzioni italiane tutte: la lotta alla violenza terroristica si deve svolgere nel rispetto dei diritti umani e del primato del diritto interno e internazionale. E’ solo rafforzando la visione della democrazia europea che si può sconfiggere il terrorismo, valorizzando la capacità inclusiva delle istituzioni democratiche e portando avanti il binomio indissolubile sicurezza-educazione, sicurezza-cultura. Lo stesso approccio che chiediamo all’Europa su migrazioni e richiedenti asilo, per una politica Europea che non bacchetti i singoli stati ma che punti ad una politica comune in materia di asilo e di uno status comune di rifugiato.
3) Nella settimana è stata votata e respinta la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle verso la Ministra Boschi. Le motivazioni della sfiducia sono state il presunto conflitto di interessi creato dalla presenza del padre della Ministra e di alcuni familiari all’interno della Banca Etruria. L’obiettivo della mozione era il governo intero e il provvedimento del Governo per la messa in sicurezza di 4 banche (banca Etruria, banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara, e cassa di risparmio di Chieti).
L’intervento in aula della Ministra è statO un boomerang per i suoi accusatori per il senso istituzionale cui era ispirato, per la sua dignità, perchè non ha rinunciato ai sentimenti e per l’innegabile autorevolezza. Nel merito i punti sono due:
-il contenuto effettivo del provvedimento oggetto della polemica.
Il Governo si è occupato di una pesante eredità: le banche oggetto del provvedimento, a causa di cattive pratiche diffuse da molto tempo, avevano raggiunto un rischio di insolvenza altissimo. Questo vuol dire che hanno erogato una quantità di credito che non riuscivano più a farsi ripagare e non riuscivano di conseguenza a trovare le risorse per ripagare chi aveva prestato denaro comprando azioni e obbligazioni. Una situazione esplosiva che avrebbe potuto portare risvolti molto tragici se non contenuta in tempo. Con il provvedimento sono stati tutelati prima di tutto i risparmi (12 miliardi di euro in tutto) di un milione di depositanti delle quattro banche in dissesto; oltre 2,5 miliardi di euro di obbligazioni ordinarie; 6 mila posti di lavoro (cui ne vanno aggiunti altri mille dell’indotto); gli affidamenti bancari di 200 mila imprese. Per tale opera di salvataggio non sono stati utilizzati soldi pubblici. Le risorse impiegate, pari a 3,6 miliardi di euro, provengono interamente dal sistema bancario. La strada intrapresa ha permesso di salvare subito il 99% dei clienti delle quattro banche e di affrontare con un provvedimento a parte, ovvero l’istituzione di un Fondo di Solidarietà, la situazione gravemente problematica del restante 1% dei clienti. Il Fondo di Solidarietà da 100 milioni di euro, introdotto con un emendamento alla legge di stabilità, ha una dotazione sufficiente ad affrontare i casi problematici. Il principio è che chi è stato truffato riavrà i suoi soldi. Chi ha truffato pagherà. L’istituzione di una commissione d’inchiesta su cosa è avvenuto in Italia negli ultimi dieci anni nel settore creditizio ha proprio l’obiettivo di individuare, con uno strumento istituzionalmente valido e riconosciuto, responsabilità collettive ed individuali.
– la presenza o meno di un conflitto di interessi fra il ruolo del padre e della famiglia della Ministra e i provvedimenti presi in quanto Ministra.
Banca Etruria è stata commissariata nel febbraio 2015 con decreto fatto dal Governo su proposta di Bankitalia. E il commissariamento significa immediata destituzione di tutti i membri del consiglio d’amministrazione dell’istituto oggetto del provvedimento. Successivamente Bankitalia ha condannato i membri dello stesso cda (tutti) al pagamento di una pesante sanzione. Nessun tipo di trattamento di favore è stato riservato alla famiglia della Ministra, il cui padre membro del cda è stato prima destituito e poi condannato al pagamento della sanzione inseme e come gli altri.