Premessa
– Nella settimana la Camera ha approvato la risoluzione sul Documento di programmazione economica e finanziaria, la delega al Governo per la riforma della magistratura onoraria e disposizioni sui giudici di pace e la legge di delegazione europea di cui più avanti il dettaglio.
– Nella settimana gli annunci sul muro del Brennero hanno assunto sempre più concretezza: il capo della polizia austriaca ha addirittura descritto i 370 metri di rete metallica che si intenderebbe alzare e che taglierebbe in 2 il Tirolo separando quello austriaco dall’Alto Adige. Il contesto della discussione in quel paese è rappresentato dalla vittoria di Hofer, esponente di un partito xenofobo, al primo turno delle elezioni presidenziali e dall’esclusione dal ballottaggio dei socialisti e dei Popolari. Un contesto che radicalizza ancora di più tutta la discussione politica austriaca ormai orientata senza distinzioni apprezzabili nel rifiuto della revisione delle regole di Dublino che ad oggi definiscono che il paese dove arrivano i rifugiati e’ quello che li deve accogliere.
Veramente sono in gioco le fondamenta dell’integrazione europea: non a caso la caduta del muro di Berlino ne ha rappresentato un simbolo potente. Il governo italiano ha posto correttamente il problema: il punto non è la ritorsione dell’Italia contro l’Austria ma l’intervento della Commissione Europea a difesa della dimensione politica e culturale dell’Europa. Le regole europee prevedono che l’accordo di Schengen possa essere sospeso solo provvisoriamente e in casi eccezionali. Ora la scelta annunciata dall’Austria non è né legittima né necessaria e neppure proporzionata visto che siamo al minimo storico del flusso di attraversamento di persone rifugiate tra Italia e Austria. Dunque il muro del Brennero riguarda tutti i cittadini europei così come riguarda tutti la discussione più generale sulle scelte economiche dell’Europa sull’austerità e la flessibilità.
Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4)
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Disegno di legge: S. 1738 – Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace
La Camera ha approvato in via definitiva la legge delega concernente “Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace” che il Governo ha presentato al Senato il 13 gennaio 2015. La riforma riguarda le principali figure di magistrato onorario ovvero i giudici di pace, i giudici onorari di tribunale e i vice procuratori onorari.
I principali profili di novità del provvedimento appaiono i seguenti:
l’introduzione di uno statuto unico della magistratura onoraria in ordine alle modalità di accesso, alla formazione e al tirocinio, alla durata e decadenza dell’incarico, alla revoca e alla dispensa dal servizio, alle incompatibilità, ai trasferimenti, alla responsabilità disciplinare, alla disciplina delle indennità;
la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace, posto sotto il coordinamento del presidente del tribunale;
l’unificazione della magistratura giudicante onoraria mediante il superamento della distinzione tra giudice di pace e GOT (giudici onorari di tribunale) e l’istituzione del giudice onorario di pace (GOP);
l’istituzione di una specifica struttura organizzativa dei VPO (vice procuratori onorari) presso le Procure;
la rideterminazione del ruolo e delle competenze dei magistrati onorari (in particolare, l’utilizzo, a regime, dei giudici onorari di pace nell’ufficio del processo presso i tribunali ordinari nonché, in limitate ipotesi, come componenti del collegio; l’aumento delle competenze, soprattutto civili, dell’ufficio del giudice di pace).
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Disegno di legge: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2015 (A.C. 3540-A)
Approfondisci qui: Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea