Nessuna meraviglia che un candidato di una lista a sostegno della Lega a Bologna sfrutti in modo indecente l’immagine di una donna per i suoi manifesti elettorali. Sessimo, omofobia e volgarità sono la base “culturale” di cui Salvini & company fanno sfoggio in ogni occasione. E questo manifesto non fa che confermarcelo.
Lo afferma Titti Di Salvo, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.