Nota sui lavori parlamentari settimana dal 2 al 4 Novembre

By November 4, 2016 Lavoro parlamentare

Premessa

Nella settimana la Camera ha approvato una legge molto importante sul cinema, una mozione sull’anniversario del Nobel a Grazia Deledda e ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni sul decreto legge in materia fiscale.
Una settimana segnata dal nuovo terremoto che ha colpito nuovamente e duramente interi paesi fini a cancellarne la fisionomia insieme ai simboli della loro storia, che è anche la storia dell’Italia e dell’Europa.
Con più decreti il consiglio dei ministri ha stanziato risorse per la ricostruzione e altre risorse sono previste nella legge di bilancio su più voci. Francamente fuori luogo le polemiche politiche sulla differenza tra le cifre annunciate e quelle stanziate. E d’altra parte ne ha dato conto con dovizia di dettagli il ministro Padoan al question-time alla Camera di giovedi 3 novembre.
Polemiche da archiviare perché per ricostruire la speranza in quei territori saranno necessarie, oltre alle risorse, responsabilità politica e vicinanza.
Alla paura per la vita, che la terra che trema continua a incutere, si somma la paura della cancellazione della speranza e del futuro ed è questa paura che spiega la difficoltà di molti ad allontanarsi dai propri paesi seppure per il tempo necessario all’insediamento di casette di legno e delle infrastrutture minime necessarie.
Quindi il tempo della ricostruzione, delle case, delle scuole, delle attività produttive, delle strutture sanitarie, sarà importante come la qualità degli interventi e la serietà con cui tutte le istituzioni hanno reagito. E sarà altrettanto decisivo il sostegno psicologico e umano alle persone.
Ma non si tratta solo di una emergenza perché buona parte del territorio italiano è zona sismica: quindi la scelta necessaria riguarda la prevenzione. Cioè la messa in sicurezza del paese.
Una scelta che richiede condivisione politica, risorse ingenti, monitoraggio e censimento dello stato dell’arte. Casa Italia, il progetto presentato dal governo a tutte le forze sociali e politiche ha questo senso ed è il progetto più impegnativo è necessario.

Disegno di legge: S. 2287 – Disciplina del cinema e dell’audiovisivo (A.C. 4080); ed abbinata proposta di legge: Sammarco (A.C. 3181)

Il provvedimento è finalizzato a definire i principi fondamentali dell’intervento pubblico a sostegno del cinema e dell’audiovisivo, in quanto attività di rilevante interesse generale, e a disciplinarne le modalità.
Tra le principali novità: l’istituzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo – una dotazione minima di 400 milioni annui – che, alla stregua del modello francese, verrà alimentato direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di programmazione e trasmissione televisiva, della distribuzione cinematografica, della proiezione cinematografica e dall’erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione.
Nessuna nuova tassa, dunque, ma un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare.
Le risorse del Fondo saranno ripartite fra diverse tipologie di intervento:
La prima tipologia è costituita dagli incentivi fiscali. In particolare si riconduce ad unità sistematica la disciplina del cosiddetto tax credit, del quale adesso potranno beneficiare le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione, esercizio cinematografico, le industrie tecniche, le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere, le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano. In linea generale, le aliquote potranno essere modulabili e, in alcuni casi, ne potrà essere elevato l’ammontare. Inoltre, il tax credit aumenta fino al 40 per cento per i produttori indipendenti che distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi.
Una seconda tipologia di intervento sono i c.d. contributi automatici che, diversamente dall’attuale meccanismo di attribuzione dei finanziamenti autorizzati dalla Commissione per la cinematografia, saranno assegnati secondo parametri oggettivi che terranno conto dei risultati economici, artistici e di diffusione, dei premi ricevuti e del successo in sala, dando la possibilità ai produttori e ai distributori cinematografici e audiovisivi di riceve un contributo per realizzare nuove produzioni.
La terza tipologia di intervento è l’introduzione dei c.d. contributi selettivi, equivalenti al 18% del Fondo che sarà destinato, in particolare, alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori, alle opere di particolare qualità artistica, alle start-up, alle piccole sale (con particolare riferimento ai comuni aventi meno di 15.000 abitanti), ai festival e delle rassegne di qualità e per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia.
Una quarta tipologia di intervento è costituita dai contributi per attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva da parte di enti pubblici e privati, università, Istituzioni AFAM, enti di ricerca, fondazioni, comitati ed associazioni culturali e di categoria. Inoltre, un importo pari ad almeno il 3 per cento del Fondo sarà destinato, di concerto con il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ad azioni di potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti, obiettivi già indicati dalla legge sulla Buona scuola.
Nell’ambito del Fondo sono previste, poi, due sezioni destinate a finanziare due Piani straordinari. 130 milioni per cinque anni destinati al Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e 30 milioni di euro per il triennio 2017-2019 al Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.
Altro importante intervento è l’istituzione del Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo che, in sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, svolgerà attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive.
Inoltre la legge conferisce una delega al Governo per la riforma delle disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive. In particolare, si intende superare il sistema attuale, che prevede un controllo preventivo di tutti i film destinati alla proiezione in pubblico e all’esportazione, introducendo un meccanismo basato sulla responsabilità degli operatori del settore cinematografico e audiovisivo in ordine alla classificazione dei film prodotti e sulla vigilanza successiva da parte delle istituzioni. In particolare i decreti dovranno prevedere l’uniformità di classificazione (dei film) con gli altri prodotti audiovisivi, inclusi i videogiochi, l’istituzione presso il Mibact di un organismo di controllo della classificazione, la soppressione Commissioni per la revisione cinematografica, la definizione del procedimento per l’accertamento degli illeciti amministrativi che conseguono alla violazione della classificazione e dei termini entro cui tale accertamento può intervenire, la previsione di un sistema sanzionatorio. Approfondisci qui

Mozioni Centemero ed altri n. 1-01357, Giovanna Sanna, Buttiglione ed altri n. 1-01414, Brignone ed altri n. 1-01415 e Binetti ed altri n. 1-01418 concernenti iniziative per celebrare il 90o anniversario dell’assegnazione del premio Nobel a Grazia Deledda

In questo anno 2016 ricorrono sia il 90o anniversario del conferimento del premio Nobel per la letteratura alla scrittrice Grazia Deledda sia l’80o dalla sua morte. Grazia Deledda nacque a Nuoro il 28 settembre 1871, quarta di sette figli di una famiglia della piccola borghesia locale. Per la dura condizione femminile dell’epoca, che non dava alle donne accesso a un’istruzione superiore, Grazia non poté andare oltre la quarta elementare perché solo ai maschi allora era consentito di proseguire gli studi, se vi erano portati. Si formò quindi soprattutto da autodidatta, leggendo tutti i libri della biblioteca paterna, con una predilezione per la letteratura russa e in particolare per l’opera di Tolstoj, e di Manzoni e Verga tra gli italiani, iniziando già a tredici anni a scrivere le prime novelle, a 18 il primo romanzo, a cui seguì una copiosa produzione di novelle e di romanzi destinati a riscuotere apprezzamento nella critica italiana e internazionale e successo di pubblico. E’ stata una donna forte e anticonformista, che ha saputo sfidare e superare fin da ragazza i pregiudizi e le ostilità del suo ambiente e del suo tempo verso il suo impegno letterario, da molti ritenuto inappropriato e fuori luogo perché lei era una donna, anzi una giovane donna barbaricina e autodidatta. Nell’anno in cui ricorre anche il 70o anniversario del voto alle donne italiane appare necessario, anzi doveroso, portare all’attenzione, soprattutto dei giovani e degli studenti, le grandi donne testimoni dei processi di cambiamento culturale. Per questo con la mozione si impegna il Governo ad individuare opportune iniziative per celebrare degnamente l’80o anniversario della morte della scrittrice Grazia Deledda e il 90o anno dal conferimento ad essa del premio Nobel per la letteratura, anche con il coinvolgimento delle istituzioni culturali del Paese, della regione Sardegna e dei comuni facenti parte del parco letterario Grazia Deledda e a promuovere e sostenere iniziative presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado volte a favorire lo studio e la conoscenza dell’opera di Grazia Deledda e delle altre donne insigni nel campo della letteratura, della cultura, delle scienze, dell’economia.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili (A.C. 4110)

Sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità che rilevavano, secondo i presentatori, due ragioni di criticità. La prima, l’assenza dei requisiti straordinari di necessità ed urgenza e, la seconda, l’eterogeneità del contenuto normativo. Per rispondere a tali obiezioni va innanzitutto ricordato che il decreto-legge concorre con il disegno di legge di bilancio, cui è formalmente collegato, alla manovra di finanza pubblica, sia nella prospettiva del 2017 e degli anni successivi sia con riguardo al finanziamento di esigenze indifferibili relative al 2016. Ci sono stati casi nei quali la manovra finanziaria annuale è stata anticipata o accompagnata da provvedimenti di urgenza, anche nel periodo precedente all’istituzione della legge finanziaria. Il collegamento con la manovra di finanza pubblica e le sue indifferibili esigenze costituisce la principale ragione d’urgenza del provvedimento. Dal punto di vista contenutistico il decreto-legge incide sul sistema della riscossione dei tributi, nell’ambito del quale intende istituire un corretto rapporto tra fisco e contribuenti, ottimizzando l’attività di riscossione. In tale prospettiva è prevista la soppressione di Equitalia e la sua sostituzione con un ente pubblico economico di nuova istituzione: Agenzia delle entrate-Riscossione. Modifica la disciplina di alcuni adempimenti tributari, che risultano di scarsa utilità all’amministrazione finanziaria ai fini di attività di controllo, di accertamento o comunque non conformi al principio di proporzionalità. Prevede misure di finanziamento e di spese collegate ad esigenze indifferibili riguardanti: il Fondo sociale per occupazione e formazione; la partecipazione di personale militare all’operazione di supporto sanitario in Libia, operazione «Ippocrate»; il trasporto ferroviario regionale; misure finanziarie a favore dei comuni coinvolti nell’accoglienza di stranieri; la dotazione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e l’accesso al credito dell’impresa agricola; il credito di imposta a favore delle imprese di produzione, distribuzione, esercizio cinematografico. Questa pluralità di obiettivi costituisce la matrice razionale e unitaria del provvedimento che, pur incidendo su diversi ambiti materiali ed essendo suddiviso in sedici articoli, a loro volta raccolti in quattro capi, introduce nuove norme, volte al raggiungimento degli obiettivi illustrati. Si tratta, pertanto, di un provvedimento razionalmente organizzato, in cui vi è una corrispondenza tra titolo e contenuto. Come noto, la corrispondenza tra titolo e contenuto, oltre ad essere prescritta dall’articolo 15 della legge n.400 del 1988, che disciplina la potestà normativa del Governo, è uno degli indicatori utilizzati per rilevare l’omogeneità dei decreti-legge. Per questi motivi sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni.

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