Nota sui lavori parlamentari settimana dal 9 al 13 Maggio

By May 14, 2016 Lavoro parlamentare

Premessa

Questa settimana la Camera ha approvato un importante disegno di legge sul consumo di suolo, di cui in seguito i dettagli, e, in via definitiva, il disegno di legge sulle Unioni Civili.

La portata  storica del voto sulle Unioni Civili è oggettiva. Da quasi trent’anni il nostro Paese aspettava  una legge che lo riallineasse  all’orizzonte dei paesi civili come ci veniva continuamente ricordato dagli organismi internazionali: dalla Risoluzione del Consiglio europeo sui diritti umani del 2015 ai pronunciamenti della Corte Europea che aveva ammonito l’Italia per l’assenza di una normativa che riconoscesse il legame fra persone dello stesso sesso.

Per anni quell’obiettivo, pure al centro dei programma del centro sinistra, non è mai stato realizzato, neppure dagli stessi governi di centro sinistra quando hanno governato. A dimostrazione della grande difficoltà a comporre una proposta condivisa sostenuta dai voti necessari per essere approvata.

Quell’obiettivo l’abbiamo raggiunto  ora:  nonostante la maggioranza di Governo disomogenea, nonostante l’intensità e l’asprezza delle discussioni anche dentro il Partito Democratico, dopo più di due anni di ostruzionismo dell’opposizione in Parlamento, di tatticismi e cinismi di diverse forze politiche consumate sulla pelle delle persone, di contrarietà sostenute anche da manifestazioni appoggiate da una parte delle gerarchie ecclesiastiche.

L’iter tormentato del disegno di legge è stato anche ulteriormente segnato dal voltafaccia al Senato del M5S, che prima ha promesso e poi negato il suo appoggio sulla step child adoption, per la quale non esisteva una maggioranza numerica e politica, giustificando il dietrofront con contrarietà procedurali. In realtà per nascondere il contr’ordine arrivato e immaginato per mettere in difficoltà il Partito Democratico.

Nonostante tutto ciò l’11 maggio il disegno  di legge è diventato legge: per la capacità del Partito Democratico di comporre con equilibrio la discussione – al suo interno e nella maggioranza – e per la scelta del Governo di assumersi la responsabilità del voto di fiducia necessario per mettere al riparo la legge da voti segreti che avrebbero potuto modificarla e rimandarla al Senato.

La step child adoption non c’è nel testo. La sua assenza lascia un problema aperto, molto serio perché riguarda il destino dei bambini, ma non inficia per nulla il grande significato, appunto storico, dell’approvazione della legge.

Perché con la legge sulle Unioni civili (e le convivenze sia etero che omo) si riconoscono finalmente diritti, doveri, tutele e responsabilità, quindi dignità a persone ad oggi escluse dalla cittadinanza. Si dà legittimità ad un legame affettivo fino ad ora rinnegato e troppo spesso succube di sentimenti omofobi e discriminatori.

Per questo l’abbiamo votata con orgoglio e con tanta emozione. Sappiamo che rappresenta quella svolta capace di creare senso comune e cultura necessari entrambi anche per intraprendere la riforma  dell’istituto delle adozioni. In modo da permettere a chi sente, e non può realizzare, il desiderio acuto di maternità e paternità (coppie eterosessuali, omosessuali, e single) di poterlo esaudire senza l’attuale via crucis dolorosa, estenuante e spesso senza esito. Per riuscirci occorre assumere prima di tutto il punto di vista della tutela dei bambini e delle bambine.

Le manifestazioni di sdegno della Lega e di altri esponenti politici, accompagnate da sterili quanto irreali richiami all’ordine dei sindaci, a cui si chiede di non celebrare le unioni fra persone dello stesso sesso, violando la legge, ci sembrano soltanto l’ultimo grido di un pezzo di paese minoritario .

Da questo punto di vista anche il referendum abrogativo annunciato e minacciato da alcune forze politiche è veramente contro la storia. È perciò un boomerang per chi lo propone…

Proposta di legge: S. 2081 – D’iniziativa dei senatori: Cirinnà ed altri: Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze (A.C. 3634)

La Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge che introduce nell’ordinamento italiano l’istituto dell’unione civile tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze di fatto. Il provvedimento era stato approvato, in prima lettura dal Senato, con il voto di fiducia sul maxiemendamento presentato dal Governo che riproduceva in larga parte il contenuto dell’AS 2081 (ora AC 3634) di iniziativa dei senatori Cirinnà e altri.

Il testo ora è legge (link al testo).

Per approfondimenti

Disegno di legge: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (A.C. 2039-A); e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri (A.C. 902-948-1176-1909)

I temi del consumo di suolo, del riuso del suolo edificato e della valorizzazione delle aree agricole stanno assumendo ormai da qualche tempo una rilevanza crescente e sono finalmente giunti all’attenzione anche del legislatore, sulla spinta di una maggiore consapevolezza dell’opinione pubblica, del mondo scientifico e delle professioni riguardo al tema dei limiti di un modello di sviluppo, che per molto tempo non si è misurato in modo adeguato con il tema della finitezza delle risorse ambientali e territoriali. Dal 1971 al 2010 l’Italia ha perso il 28 per cento della superficie agricola, una superficie equivalente a quella di Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna. Ed ancora oggi, nonostante la crisi del settore delle nuove costruzioni, si continua a perdere suolo a una velocità di 55 ettari al giorno. L’evoluzione della superficie agricola utilizzata peraltro registra una tendenza inversa rispetto all’andamento demografico, e la continua perdita di terreno agricolo porta l’Italia a dipendere sempre più dall’estero per l’approvvigionamento di risorse alimentari. Molte variabili incidono sulla perdita di superfici agricole e possono essere ricondotte a due macro-fenomeni: l’abbandono dei terreni e la cementificazione.  L’espansione delle aree urbanizzate è guidata da processi di diffusione e di dispersione, che causano la perdita del limite tra aree urbane e rurali, con un impatto negativo amplificato in termini paesaggistici e ambientali dovuto a una limitazione delle funzioni del suolo e degli ecosistemi naturali, ma anche di natura economica e sociale, con costi sempre maggiori, legati alla mobilità, alla realizzazione e alla gestione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e all’impatto dell’aumento dell’esposizione al rischio di parti rilevanti del territorio italiano.  È questo il senso di un disegno di legge del Governo che ha l’ambizione di determinare e di fissare dei limiti quantitativi al consumo di nuovo suolo agricolo coerente con gli obiettivi che l’Europa si è già data al 2050 e che tiene conto anche dalla legislazione di altri Paesi europei che da diversi anni si sono dotati di una normativa nazionale sull’argomento.

Per approfondimenti

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