Premessa
Nella settimana la Camera ha approvato: un disegno di legge sull’ILVA e un disegno di legge per il contrasto della povertà.
L’approvazione in prima lettura del ddl contro la povertà è un atto importantissimo: per la prima volta si va verso la definizione di un piano nazionale strutturale contro la povertà, un piano che sarà implementato ma che subito dispone 600 milioni per il 2016 e 1 miliardo dal 2017, dopo anni di tagli ai fondi per il sociale.
Il piano introduce una misura nazionale contro la povertà assoluta, il reddito di inclusione, e sceglie come primo intervento il sostegno alle famiglie con figli minori o disabili – per fare uscire quei bambini dalla trappola della povertà che può essere un ostacolo permanente perché rischia di escluderli dalla scuola e dal diritto a un futuro – e le persone disoccupate con più di 55 anni.
Il ddl ha avuto un iter nelle due commissioni che l’ha reso più coerente rispetto al progetto iniziale e ha chiarito un punto decisivo: la povertà si contrasta con il reddito di inclusione, ma anche con politiche abitative, con le politiche del lavoro e con i servizi. Con la presa in carico delle persone da parte della responsabilità pubblica che attraverso il reddito di inclusione e i servizi ha l’obiettivo di farle uscire dalla povertà assoluta. E questa è la strada aperta e tracciata, preceduta da altri interventi già realizzati. Dalla legge contro gli sprechi alimentari, alla riforma del Terzo settore, a quella del “Dopo di noi”, alle misure per aumentare nuovi posti di lavoro stabili, dal Job act alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato.
Arriviamo a ciò grazie anche al rapporto costante con “l’Alleanza contro la povertà” e dopo un percorso di anni di misure sperimentali iniziate dal primo governo Prodi.
La lotta contro ha povertà ha dunque oggi uno strumento e un impianto. Dovrà continuare: sia con nuove risorse per ricomprendere tutte le persone in povertà assoluta che con quelle misure di sistema per far crescere occupazione e qualità dei servizi.
Spiace che l’opposizione, anche in questo caso, abbia preferito la polemica politica e la ricerca di galloni e primogeniture evocando come sempre il benaltrismo.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 9 giugno 2016, n. 98, recante disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA (A.C. 3886-A)
Questo nuovo decreto-legge interviene sulle norme riguardanti la procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, tuttora in corso, modificando alcune disposizioni per lo più contenute nei più recenti decreti-legge riguardanti la modifica del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria e i diritti e gli obblighi degli acquirenti (o affittuari) del complesso aziendale.
Si tratta di un ulteriore decreto-legge, giudicato inevitabile per garantire il proseguo dell’attività economica di questo importante stabilimento e, nel contempo, provvedere a un risanamento ambientale serio e realisticamente possibile, che le procedure esistenti non avrebbero potuto consentire. Troppo complesse erano e rimangono le problematiche lasciate in eredità dal Gruppo Riva. Da questa considerazione si sono sviluppate le numerose deroghe alle norme ordinarie in campo ambientale e giuridico. Approfondisci qui
Disegno di legge: Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino
delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali (collegato alla legge di
stabilità 2016) (A.C. 3594-A)
La Camera dei deputati ha approvato, in prima lettura, la delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali. Si tratta di un provvedimento collegato alla legge di stabilità 2016 che avvia un intervento strutturale di contrasto alla povertà, con risorse la cui entità non è mai stata stanziata a tale scopo: è la prima volta nel nostro Paese che in un piano di lotta alla povertà c’è un capitolo di spesa permanente nel bilancio dello Stato che prevede, intanto, un miliardo di euro ogni anno.
La delega prevede la creazione di un reddito di inclusione di contrasto alla povertà assoluta, una misura basata sia su trattamenti economici, sia sull’azione della rete dei servizi sociali. Non una visione economicista, quindi, né tanto meno assistenzialistica, ma un approccio che ha come obiettivo la dignità delle persone. Si tratta della prima forma strutturale di reddito di inclusione per la popolazione in età lavorativa che non abbia mezzi per condurre un livello di vita dignitoso, non sperimentale o limitata a qualche zona, di carattere universale ed, ovviamente, sottoposta alla prova dei mezzi. Per il futuro, il Fondo sarà alimentato, oltre che dal riordino delle prestazioni già destinate al contrasto alla povertà, anche con successivi provvedimenti legislativi, cioè con risorse il cui reperimento dovrà essere assicurato da provvedimenti ulteriori che dovranno consentire di raggiungere, progressivamente, le persone in condizione di povertà assoluta.
Si rende così più chiara la direzione di marcia e cioè la scelta di realizzare la graduale estensione della platea delle persone beneficiarie e l’incremento del valore del contributo economico nei limiti delle risorse, appunto, di cui potrà disporre il Fondo. Con tale provvedimento, l’Italia chiude definitivamente il periodo delle sperimentazioni nella lotta alla povertà e l’approccio di tipo emergenziale, per arrivare alla prima misura a sostegno della persone in situazione di povertà assoluta, in linea con quanto avviene nel resto d’Europa. Approfondisci qui
Proposta di legge: Verini ed altri: Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione europea, fatta a Bruxelles il 29 maggio 2000, e delega al Governo per la sua attuazione. Delega al Governo per la riforma del libro XI del codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l’estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive (A.C. 1460-B)
La Camera ha approvato definitivamente, in terza lettura, il provvedimento che autorizza la ratifica della Convenzione di Bruxelles del 2000 – che il Partito democratico sollecitava da tempo1 – sull’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione e delega il Governo a dettare disposizioni di adeguamento interno. Approfondisci qui