“In Commissione Lavoro si è concluso l’iter della proposta di legge sulla tracciabilità della retribuzione”. Ne dànno notizia la vicepresidente del gruppo Pd Titti Di Salvo, prima firmataria della pdl e Valentina Paris, relatrice del provvedimento.
“Il provvedimento – spiegano – intende impedire l’odiosa pratica di corrispondere ai lavoratori e alle lavoratrici una retribuzione effettiva inferiore a quella indicata nella regolare busta paga. Si tratta di un espediente cui alcuni datori di lavoro scorretti ricorrono per comprimere, sotto il ricatto del licenziamento o di una mancata assunzione, il costo del lavoro e rappresenta quindi, oltre che una grave lesione dei diritti delle persone, uno strumento di concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane. Paola Clemente, la bracciante di Andria stroncata dalla fatica per una retribuzione di 27 euro al giorno, è una delle vittime di questo fenomeno. La nostra proposta di legge si propone di evitare questo abuso attraverso un semplice meccanismo anti-elusivo: rendere obbligatorio il pagamento delle retribuzioni negli istituti bancari e negli uffici postali”.
“Oggi la Commissione Lavoro ha chiesto alla presidenza della Camera l’iter in sede legislativa. Si tratta di un passo molto importante verso una maggiore trasparenza e legalità, precondizioni per la tutela dei diritti delle persone che lavorano”, concludono.