Premessa
Questa settimana la Camera ha approvato in prima lettura la così detta “Manovrina” e cioè il decreto-legge 50/2017.
Il decreto contiene nuove norme per il lavoro occasionale che meritano alcune considerazioni.
1) I voucher non ci sono più e non vengono reintrodotti con un artificio. Siamo difronte ad uno strumento nuovo che si differenzia dai voucher per la forma contrattuale, per le modalità di utilizzo, per i limiti di utilizzo, per i diritti collegati.
2) In primo luogo si tratta di un contratto che copre un vuoto normativo sul lavoro occasionale. Un vuoto evidenziato dalla Corte di Cassazione nella stessa sentenza con la quale aveva sentenziato l’ammissibilità del referendum della Cgil, segnalato dagli odg di tutte le forze politiche presentati a marzo in occasione del decreto di soppressione dei voucher, su cui il presidente consiglio si era impegnato per una soluzione entro l’estate.
3) Il lavoro occasionale è il lavoro non continuativo, non programmabile, non organico al processo produttivo. Nella definizione delle sue regole e nei diritti collegati ad esso l’occasionalità della prestazione va tenuta ferma: non avrebbe senso prevedere indennità di disoccupazione per una prestazione occasionale, resa al massimo per 280 ore l’anno superate le quali scatta l’assunzione a tempo indeterminato e che gli stessi disoccupati possono essere chiamati a svolgere.
4) Le modalità per l’utilizzo costituiscono un’altra novità: la totale tracciabilità. Tracciabilità che si realizza nella definizione dell’anagrafe di chi rende la prestazione e di chi la utilizza, nel pagamento che non potrà avvenire in contanti, nelle modalità di utilizzo che per essere avviato prevede un messaggio circostanziato all’INPS. Perciò è un manifesto contro l’illegalità, il lavoro nero e il lavoro grigio perché le regole aiutano i più deboli, quelli esposti al ricatto del lavoro purché sia e aiutano anche le imprese sane esposte alla concorrenza sleale di altre.
La possibilità prevista per le imprese di revoca entro 3 giorni dalla segnalazione di inizio della prestazione non contraddice questa volontà. Per più ragioni:
– la revoca è prevista perché il pagamento della prestazione non avviene in contanti ma in automatico on-line sulla base del messaggio di avvio della prestazione mandato dal datore di lavoro almeno un’ora prima (o almeno 3 giorni prima in agricoltura). Il messaggio deve contenere le generalità di chi rende la prestazione, la sua durata, dove e cosa. La revoca è prevista nel caso in cui la prestazione poi non sia effettivamente avvenuta. Non è attraverso di essa che può rientrare il nero.
Intanto perché il rapporto tra chi rende la prestazione e chi la utilizza non è diretto: avviene sempre attraverso l’INPS e la sua piattaforma telematica. E’ questa modalità che realizza la totale tracciabilità degli atti di entrambi e di per sé determina strutturalmente la deterrenza di abusi: ogni atto lascia una traccia ed è una prova a carico nel caso di contestazion .
– E’ dunque la piattaforma telematica la garanzia e per questa ragione – per ulteriore conferma di quanto già sottinteso – abbiamo approvato contemporaneamente al decreto sulla “manovrina” un mio ordine del giorno nel quale viene esplicitato in riferimento a questo punto che la piattaforma telematica dovrà essere predisposta in modo tale da consentire il riscontro preciso della avvenuta prestazione e il controllo automatico delle revoche.
5) Si tratta di uno strumento contrattuale utile per le famiglie e le imprese che potrà essere utilizzato entro precisi limiti, in modo che sia effettivamente destinato al lavoro occasionale:
– limiti economici, per non più di 5000 euro l’anno e comunque per non più di 280 ore, superate le quali scatterebbe l’assunzione a tempo indeterminato;
– limiti per dimensione di impresa (si possono usare solo al di sotto dei 5 dipendenti a tempo indeterminato) e per settore produttivi (esclusione dall’utilizzo di edilizia, appalti, cave e miniere, agricoltura se non nel caso di prestazione resa da studenti pensionati e disoccupati).
6) il rapporto con le parti sociali: il ministro Poletti ha detto di aver incontrato le parti separatamente. Sarebbe stato più utile un confronto più classico. Lo si dovrà fare perché il nuovo strumento contrattuale introduce una novità che va armonizzata con altre tipologie contrattuali esistenti.
7) il rapporto con il referendum della Cgil:
-intanto va ricordato prima della raccolta delle firme da parte della Cgil per il referendum abrogativo era iniziata in Parlamento per iniziativa del Pd la discussione per modificare le norme sui voucher, nuova frontiera della precarietà, sulla scorta dell’esplosione del loro utilizzo in sostituzione di altri contratti stabili. Esplosione resa possibile dopo l’eliminazione del requisito di occasionalità e l’estensione a tutti i settori produttivi contenuti nella legge Fornero e nella legge di stabilità del governo Letta.
– il decreto di abrogazione dei voucher di Marzo è nata dalla scelta di evitare una divisione nel Paese su un argomento, il superamento dei voucher e del loro abuso, condiviso. Per realizzare successivamente, entro l’estate aveva detto il presidente del consiglio Gentiloni, nuove regole sul lavoro occasionale. Nuove regole per coprire quel vuoto normativo indicato dalla Corte di Cassazione nella stessa sentenza di ammissibilità del referendum della Cgil.
8) infine e in sintesi si tratta di un scelta utile:
– per le persone perché determina un diritto in più, uno scudo in più per il lavoro nero molto frequente nel lavoro occasionale
– per le imprese e le famiglie
– una scelta utile di sistema perché introduce la totale tracciabilità
– una scelta utile dal punto di vista simbolico perché il lavoro non si compra in un negozio come una merce e come avveniva per i voucher.
Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (A.C. 4444-A)
Conosciuto con il nome giornalistico “Manovrina”, il decreto-legge 50/2017 approvato in prima lettura dalla Camera opera, in primo luogo, un intervento correttivo sui conti pubblici per il 2017 di circa 3,1 miliardi, come richiesto dalla Commissione Europea, effettuato principalmente sul lato delle entrate, per circa 2,8 miliardi, ed in parte sul lato della spesa. L’effetto migliorativo sui conti pubblici è di circa 0,2 punti percentuali di PIL e le maggiori risorse reperite per i prossimi anni sono quasi integralmente utilizzate e destinate ad una parziale disattivazione delle cosiddette clausole di salvaguardia, quelle allo scattare delle quali aumenterebbe l’IVA. Il provvedimento è stato significativamente modificato, ma anche confermato e arricchito nelle sue linee fondamentali e nei suoi obiettivi, quelli dichiarati dall’inizio: la correzione dei conti pubblici, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite dagli eventi sismici e misure per lo sviluppo.
Per quanto riguarda gli interventi sulla parte delle entrate, l’esame parlamentare è stato incentrato sull’esigenza di coniugare il contrasto all’evasione fiscale e la garanzia del gettito IVA con la necessità di non caricare ulteriori gravosi adempimenti burocratici e di limitare criticità di liquidità e di cassa per imprese e professionisti (split payment). Ancora dal lato delle entrate, una delle rilevanti novità di questa manovra consiste nell’introduzione della cosiddetta web tax, i cui proventi sono destinati al Fondo per la non autosufficienza e al Fondo per le politiche sociali, per un ammontare non inferiore a 100 milioni di euro annui, mentre la restante parte è destinata al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Tra le altre misure, viene estesa la cedolare secca con un’aliquota al 21 per cento sui redditi derivanti dalle locazioni brevi di immobili ad uso abitativo (cosiddetta norma Airbnb) e si estende fino al 31 dicembre 2021 la possibilità, per i cosiddetti contribuenti incapienti, di cedere l’ecobonus per i lavori condominiali per l’incremento dell’efficienza energetica. Vi sono poi le norme che incrementano la tassazione sui tabacchi e sui giochi e con le quali si dà attuazione al piano di riduzione del numero delle slot machine. È stata inoltre rimodulata la base ACE – l’aiuto alla crescita economica – dando una maggiore continuità e certezza programmatoria alle imprese e alle aziende, sono stati introdotti gli indici sintetici di affidabilità fiscale dei contribuenti, a cui sono correlati benefici specifici in relazione ai diversi livelli di affidabilità, al posto degli studi di settore, con l’obiettivo esplicito di favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili e stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte del contribuente, migliorando la collaborazione tra questo e l’amministrazione finanziaria.
Un altro blocco di misure, già presenti nel testo originario del decreto e sul quale si è lavorato in modo importante nel corso dell’esame parlamentare, riguarda le disposizioni in materia di enti territoriali e di enti locali. Si va da misure che introducono disposizioni volte ad agevolare l’approvazione dei bilanci da parte di Province e Città metropolitane, alla revisione e alla predisposizione delle metodologie per la determinazione dei fabbisogni e delle capacità fiscali standard delle Regioni a statuto ordinario nelle materie diverse dalla sanità, a misure importanti in materia di personale dei Comuni e delle Province, che iniziano a sbloccare i turnover del personale, seppure parzialmente, a partire dai Comuni più piccoli fino a quelli con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Ma il cuore del dibattito sugli enti territoriali si è svolto attorno al tema delle Province. Per il 2017 e il 2018, con il lavoro parlamentare, sono state ampliate le risorse fino a 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 per l’esercizio delle funzioni fondamentali, con un significativo incremento rispetto a quanto previsto originariamente dal decreto e con un incremento, anche da 100 a 170 milioni per il 2017, del contributo in favore delle Province per l’attività di manutenzione straordinaria della rete viaria di competenza delle Province e delle Regioni e ancora, con un’autorizzazione ulteriore di spesa di 15 milioni di euro per il 2017, per gli interventi di edilizia scolastica. Importanti le norme che riguardano i Comuni, di semplificazione e di riduzione dei vincoli che ne hanno limitato in questi anni l’autonomia. Il decreto interviene poi anche sulla ripartizione del Fondo per il trasporto pubblico locale.
Un altro capitolo di grande rilievo è quello che riguarda gli interventi per le zone colpite dagli eventi sismici: sono stati assegnati spazi finanziari volti ad agevolare l’effettuazione di investimenti connessi alla ricostruzione da parte degli enti locali colpiti, misure volte a sostenere le capacità di progettazione dei Comuni nelle aree colpite, misure volte a sostenere ulteriormente le imprese del settore turistico e del commercio, a rafforzare la previsione delle zone franche urbane, a mettere a disposizione maggiori risorse per la copertura dei cosiddetti danni indiretti derivanti dagli eventi sismici, misure volte a regolarizzare e a dare risposta alle istanze presentate dalle imprese agricole relativamente ai danni subiti da eventi calamitosi, anche diversi dal terremoto.
Molto importanti anche le misure sul sistema dei trasporti con interventi sulla gestione delle reti ferroviarie regionali e con iniziative volte prima di tutto a rafforzare la sicurezza ferroviaria anche mediante il coinvolgimento di Rete ferroviaria italiana; le norme che prevedono il trasferimento a Ferrovie dello Stato delle azioni di ANAS; le norme di modifica del codice degli appalti dal punto di vista del potenziamento della struttura e anche della capacità di iniziativa dell’Anac stesso; sono importanti le norme per il trasporto su strada con il rifinanziamento di alcuni fondi per il settore dell’autotrasporto. Sono state, inoltre, inserite nel testo le norme relative al prestito ponte per garantire il funzionamento e il servizio di Alitalia e tutta una serie di altre norme che riguardano le piccole e le medie imprese, le start up innovative, gli interventi sull’energia; una serie di misure volte a sostenere le iniziative di sviluppo del sistema economico del nostro Paese.
Altrettanto importanti le norme in materia di istruzione e di cultura. Sono stati stanziati i fondi per la stabilizzazione di 15.100 docenti precari provenienti dall’organico di fatto, effettuati interventi sulle istituzioni di alta formazione artistica e musicale (AFAM) e sui sistemi bibliotecari locali. Per gli incarichi di direttore di istituti e luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale non si costruisce una norma anti-TAR ma si afferma il principio per il quale i nostri luoghi di cultura ambiscono a poter avere alla loro direzione le migliori professionalità e competenze a livello internazionale. Nel corso dell’esame sono stati disposti anche incentivi fiscali nel settore dell’editoria e delle emittenti locali. Si è intervenuti sul lavoro occasionale: con la norma approvata, che risponde e raccoglie esigenze rappresentate da quasi tutti i gruppi parlamentari, si risponde alle necessità delle imprese e delle famiglie, dei lavoratori occasionali, di contrasto al lavoro nero. Non si ripristinano i voucher, si introducono due istituti completamente diversi, limitando gli ambiti per le imprese e impedendo abusi, garantendo piena tracciabilità e i diritti dei lavoratori. Viene incrementato poi di 58 milioni per il 2017 il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili e vi sono una serie di altre misure previdenziali e organizzative; ci sono misure che riguardano il potenziamento dell’organico della Corte dei conti; misure sulla eliminazione del conio delle monete da 1 e 2 centesimi; sul Fondo per le mense scolastiche biologiche e tante altre iniziative che sono riassunte a grandi linee in questo dossier. Approfondisci qui