Premessa
1) Nella settimana alle nostre spalle il lavoro d’aula alla Camera si è svolto nella giornata di lunedì e venerdì perché – come prevede il Regolamento- la discussione in Commissione della legge di stabilità interrompe i lavori d’aula. Quest’anno poi nella stessa settimana si è concluso in Commissione lavoro il voto sul testo della legge delega, il Jobs act, in arrivo dal Senato. Il testo è stato modificato in punti importanti e 37 sono stati gli emendamenti approvati.
Proprio su questi due argomenti – stabilità e jobs act – si è polarizzata la discussione pubblica anche se la valutazione sui suoi contenuti andrà rimandata al testo definitivo e quindi alla prossima settimana. La valutazione generale sulla legge di stabilità in ogni caso l’abbiamo data nelle Note precedenti.
In particolare sul jobs act dunque vale la pena di chiarire qual è il metro di misura per valutarlo ed il contesto. Quello economico generale e quello politico.
La fragilità del primo, quello economico, indicata dalla Commissione europea con la richiesta pressante di interventi; l’anomalia del secondo, quelle larghe intese tra forze politiche che hanno visioni diverse e nel contempo l’impossibilità di un’altra maggioranza. Ma se questo è il contesto -che non può essere dimenticato quando si esprime un giudizio d’insieme -, è necessaria anche una valutazione tra lo stato del mercato del lavoro e le sue criticità e se e come la legge delega intervenga su di esse. Quindi bisogna valutare se e come viene affrontata la precarietà, se e come viene affrontata la differenza di diritti nella prestazione di lavoro tra i diversi contratti, se e come viene risolta e affrontata la differenza di protezione sociale tra i diversi contratti di fronte alla perdita di lavoro. E ancora se le norme sull’art. 18 di per se danno il tono principale all’intera legge delega.
Poi a queste considerazioni ne va aggiunta un’altra sul ruolo del Parlamento e della Camera. La Camera, e in particolare la Commissione lavoro della Camera, hanno rifiutato di essere solo passacarte prive di ruolo e -come si vede dal testo allegato Testo 2660 BOZZA PROVVISORIA– il testo approvato dalla Commissione lavoro (l’opposizione ha deciso di abbandonare i lavori) è migliorato in punti significativi. La nostra valutazione più in generale è che la delega comincia la strada della ricostruzione di un mercato del lavoro reso macerie da 20 anni di leggi che hanno accompagnato la frammentazione dei processi produttivi con l’atomizzazione dei contratti. Anni in cui lo statuto dei lavoratori e stato aggirato nella sostanza: basti pensare alle dimissioni in bianco per aggirare art. 18, per esempio.
Certo in questo quadro di ricostruzione del mercato del lavoro, oggi totalmente dominato dalla precarietà usata come strumento di competizione, non si vedeva proprio il bisogno di modificare ulteriormente per i nuovi assunti l’art. 18, già smontato dalla legge Fornero. Alla Camera il testo su questo punto viene riempito specificando che la reintegra ci sarà anche per i licenziamenti disciplinari oltre che per quelli nulli o discriminatori. Naturalmente le novità riguardano i nuovi rapporti di lavoro per le oltre 6 milioni di persone che oggi stanno lavorando rimangono le precedenti regole.
La ricostruzione inizia attraverso la nuova centralità del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, (incentivato con 2 Miliardi stanziati nella legge di stabilità e con la diminuzione dell’Irap destinata soltanto alle assunzioni a tempo indeterminato) l’estensione di diritti a tutte le tipologie contrattuali, continuerà attraverso i contenuti dei decreti attuativi su cui il Governo si è impegnato ad un rapporto non formale con il Parlamento. Comincia una strada lungo la quale occorrerà proseguire, ma si inverte la direzione di marcia della legge 30 e si comincia a rendere universali gli ammortizzatori sociali. Naturalmente per rendere credibile quest’ultimo punto, sociali bisognerà pesare le risorse aggiuntive della legge di stabilità sull’argomento. Vale la pena di sottolineare anche che nel capitolo dedicato alle politiche di conciliazione della maternità oltre ad estendere in senso universale i diritti legati alla maternità si introduce la possibilità di congedi per le donne vittime di violenza e si rende finalmente possibile una nuova legge contro le dimissioni in bianco. Su questo punto è bene fare chiarezza.
Il 25 marzo alla Camera era stata approvata la legge contro le dimissioni in bianco che modificava la norma inefficace e arzigogolata che la Fornero aveva inserito nella legge 92 dopo le proteste (il comitato per la 188 che chiedeva il ripristino della legge approvata col governo Prodi ecc…). La legge al Senato non era stata però approvata, bloccata da Sacconi. Al Senato peraltro non ci sarebbero stati comunque i numeri per approvarla al di là di Sacconi a causa della contrarietà pure del M5s (già espressa alla Camera). Nella legge delega sul Jobs act, all art. 6, si dice che andrà fatto un decreto attuativo per contrastare le dimissioni in bianco. Su ogni argomento per definizione in una legge delega vengono indicati solo i criteri, rinviati ai decreti attuativi per la loro traduzione. Anche io (come Sel) ho presentato emendamenti -respinti – per chiarire meglio il punto, cioè il contenuto dei decreti attuativi. Mettere l’argomento nella delega, vuol dire superare l’empasse del Senato (il decreto attuativo non deve essere più approvato dalle Camere e lo si fa sulla base dei criteri individuati dalla delega) e mandare in soffitta le attuali norme contenute nella Fornero. Per queste ragioni siamo molto soddisfatti.
2) Lo sciopero generale promosso della Cgil va ascoltato. La politica e il Parlamento non hanno il compito di essere i megafoni del dissenso espresso del sindacato ma quel dissenso non solo va ascoltato ma è condizione fondamentale per la democrazia. Dal mondo del lavoro arriva una richiesta forte di una politica economica espansiva e di crescita equa e capace di creare posti di lavoro: investimenti quindi. E naturalmente tocca al governo Renzi rispondere anche se il governo Renzi non ha la responsabilità delle scelte che hanno prodotto la devastazione del mercato del lavoro e dell’economia. Ricostruire un rapporto con quelle richieste è molto importante per andare nella direzione del cambiamento che serve tenendo unito il paese.
Questa settimana in aula sono stati discussi:
- Proposte di inchiesta parlamentare: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri d’accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione (Doc. XXII, nn. 18-19-21-A)
- Mozioni Gallinella ed altri n. 1-00490, Kronbichler ed altri n. 1-00558, Taranto ed altri n. 1-00630, Gianluca Pini ed altri n. 1-00631, Palese e Bergamini n. 1-00632, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00635 e Fitzgerald Nissoli ed altri n. 1-00638: Accordo di partenariato per il commercio e gli investimenti tra Unione europea e Stati Uniti d’America noto come Transatlantic trade and investment partnership (TTIP)
- Discussione del disegno di legge: Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (Approvato dal Senato) (A.C. 2660-A)
Proposte di inchiesta parlamentare: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri d’accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione (Doc. XXII, nn. 18-19-21-A)
E’ stata istituita la commissione d’inchiesta su Cie Cara e Cda, un passo avanti fondamentale per cui ci siamo molto battuti. A fronte di una migrazione causata prevalentemente dalla grave situazione politica e di violazione sistematica dei diritti umani dei Paesi di provenienza è necessario che, in uno stato di diritto, venga garantito il rispetto delle persone che vengono ospitate nei centri, siano essi di identificazione o di accoglienza.
Con la Commissione d’inchiesta abbiamo uno strumento per verificarne il funzionamento, le procedure di gestione, i servizi, le condizioni di trattenimento e per risalire alle responsabilità sul condotte illegali o sul mancato rispetto della dignità umana.
È un primo passo di civiltà per avvicinare le istituzioni all’obiettivo di rendere il nostro Paese un luogo di accoglienza, di tutela e di rispetto delle persone.
Mozioni Gallinella ed altri n. 1-00490, Kronbichler ed altri n. 1-00558, Taranto ed altri n. 1-00630, Gianluca Pini ed altri n. 1-00631, Palese e Bergamini n. 1-00632, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00635 e Fitzgerald Nissoli ed altri n. 1-00638: Accordo di partenariato per il commercio e gli investimenti tra Unione europea e Stati Uniti d’America noto come Transatlantic trade and investment partnership (TTIP)
Con l’accordo di libero scambio fra Stati Uniti e Unione Europea, indicato come partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti, il TTIP, si crea un’area per la libera circolazione delle merci, investimenti e servizi che costituisce una grande opportunità di ripresa per l’occupazione dell’europa e dell’Italia e di crescita per entrambe le sponde dell’atlantico. Nelle mozioni si chiede al Governo di impegnarsi in sede Europea per vigilare sulla stesura del patto, rendere le procedure il più trasparenti e condivise possibile e salvaguardare le specificità dell’Italia come il made in Italy e le piccole e medie imprese.
Discussione del disegno di legge: Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (Approvato dal Senato) (A.C. 2660-A)
Sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità sul jobs act presentate dalle opposizioni (Forza Italia, Movimento 5 stelle e Sel). E’ iniziata la discussione generale sul provvedimento che si concluderà la prossima settimana. E’ intervenuta Titti Di Salvo.