Nella settimana la Camera ha:
votato una legge importante sull’autismo, ha respinto una mozione e la pregiudiziale di costituzionalità presentata sulla legge delega della pubblica amministrazione e ha licenziato definitivamente la “buona scuola”. Nel merito dei singoli provvedimenti si vedrà di seguito. Vale la pena di premettere però subito alcune considerazioni:
– la riforma della buonascuola è una riforma sicuramente imperfetta ma finalmente in netta discontinuità con l’incuria a cui la scuola pubblica è stata abbandonata da lungo tempo.
– la scuola pubblica è il luogo della formazione della coscienza civica e della costruzione del futuro: per questo la scuola è degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie. Per questo il centro della riforma, necessaria, della scuola non può che essere la qualità della formazione.
– l’incuria di questi anni si è tradotta in 2 scelte concrete. Non solo i tagli di risorse (8 miliardi) e di insegnanti (80000 soltanto tra 2009/2011). Ma anche la rinuncia a misurarsi con i problemi di qualità dell’offerta formativa, di qualità e formazione degli insegnanti, di bilancio sul decollo della scuola dell’autonomia a quasi 20 anni dalla suo varo.
– la riforma della buonascuola si misura con tutto ciò e lo fa dopo più di un anno di consultazione pubblica
– il dissenso che ha accompagnato il varo della riforma non può essere ignorato e i decreti attuativi delle deleghe che la legge prevede devono rappresentare l’occasione per ricostruire un rapporto positivo e necessario con le organizzazioni sindacali e le associazioni degli studenti e dei genitori
– ma intanto occorre ripristinare la verità sui contenuti della buonascuola a partire:
1) dal piano delle assunzioni e da quel paradosso per il quale dalle opposizioni si è definito “licenziamento di massa” il più grande piano di assunzioni mai avvenuto nella scuola (160.000 persone -103700 + 60000 dal concorso)
2) dalla chiarezza sulle responsabilità del dirigente scolastico: i suoi poteri sono definiti da una legga ben precedente alla buonascuola e definire le sue ulteriori responsabilità possibilità di “chiamata diretta” è una sciocchezza. Per “chiamata diretta” si intende infatti una modalità di assunzione di persone disoccupate e qui invece si parla della assegnazione alle scuole degli insegnanti – già tutti assunti a tempo indeterminato – sulla base delle loro competenze incrociate alle necessità funzionali della scuola e quindi della qualità e completezza dell’offerta formativa.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 83 del 2015: Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria (A.C. 3201)
E’ stata posta la pregiudiziale di costituzionalità dalle opposizioni utilizzando i temi dell’eterogeneità delle materie e la mancanza d’urgenza del provvedimento. Sull’eterogeneità se è vero che le materie sono diverse, tutte concorrono a un obiettivo, che è quello di garantire meglio la tutela del credito e la tutela dell’accesso al credito, sia delle imprese in crisi, attraverso una riforma puntuale del diritto concorsuale, sia delle imprese non in crisi, attraverso un accesso migliore al credito e con una serie di interventi puntuali. Le materie sono diverse, ma concorrono tutte allo stesso fine per cui c’è un’omogeneità del provvedimento. Sotto il profilo dell’urgenza, oggi la tutela dell’accesso al credito rappresenta una vera emergenza, se vogliamo far uscire il Paese dalle condizioni di crisi in cui si trova.
Mozioni Colletti ed altri n. 1-00921, Sberna ed altri n. 1-00924, Binetti e Dorina Bianchi n. 1-00926, Rondini ed altri n. 1-00927, Bazoli ed altri n. 1-00928, Palese n. 1-00930, Paglia ed altri n. 1-00931, Matarrese ed altri n. 1-00932 e Rampelli ed altri n. 1-00939: Iniziative volte a sospendere le procedure di espropriazione relative ad immobili adibiti ad abitazione principale
In questa legislatura sono state assunte iniziative importanti a tutela delle famiglie in difficoltà nel ripagamento dei debiti. In primo luogo, il divieto di esproprio per debito tributario – cioè da parte di Equitalia – per l’unico immobile di proprietà del debitore. In secondo luogo, la nuova procedura di composizione delle crisi di indebitamento (legge n. 3 del 2012), rivolto a famiglie e piccole imprese che non rientrano nelle procedure fallimentari. Queste disposizioni consentono, sotto la supervisione di un giudice, un’effettiva ristrutturazione dei debiti contratti, con un bilanciamento degli interessi fra creditore e debitore. La legge, però, non ha finora trovato piena applicazione per il ritardo con cui sono stati emanati i decreti attuativi, pubblicati soltanto nel gennaio 2015. Ma adesso che i decreti sono pubblicati, è il momento di dare piena attuazione allo strumento della composizione delle crisi da sovraindebitamento per i soggetti non fallibili (famiglie e piccolissime imprese), eventualmente anche rafforzando questo strumento. C’è stato inoltre un rilancio sinergico delle politiche per la casa, a partire dal decreto-legge n. 47 del 2014, oggi legge n. 80 del 2014, un’iniziativa che mette in campo un’intera tastiera di misure: Fondo della Cassa depositi e prestiti per l’acquisto di prima casa; rifinanziamento del Fondo acquisto prima casa giovani coppie; rifinanziamento del Fondo sostegno affitti; nuovo Fondo per la morosità incolpevole; nuovo Fondo nazionale di garanzia per l’acquisto della prima casa; Programma nazionale di recupero degli immobili ERP, che, con le risorse già disponibili, permetterà di mettere a disposizione 16 mila alloggi sociali nei prossimi 18 mesi. Fra le varie misure, è stato anche rifinanziato con 40 milioni di euro il Fondo a favore delle famiglie mutuatarie in difficoltà, che prevede la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per un massimo di 18 mesi con oneri a carico del bilancio pubblico. Infine, va considerato il prestito vitalizio ipotecario, che è un nuovo modo per fornire liquidità alle famiglie anziane e contribuire così ad evitare la caduta nel circolo vizioso del sovraindebitamento di queste famiglie o dei loro congiunti più giovani.
Proposta di legge: Disposizioni in materia di diagnosi, cure e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico (Approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato) (A.C. 2985-A) ed abbinate (143-1167-2288-2819)
L’autismo rientra in quelli che vengono definiti “disturbi pervasivi dello sviluppo”, che dipendono da un alterato sviluppo del cervello. Si tratta di un disordine neuropsichico infantile, che può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente. Alla base della sindrome vi sono diversi deficit su base organica, che la moderna ricerca genetica va progressivamente individuando. La risoluzione dell’ONU del 12 dicembre 2012, che richiama la dichiarazione di Dacca del 2011, esorta gli Stati membri a rafforzare l’accesso a servizi appropriati e alle pari opportunità, al fine dell’inclusione e della partecipazione sociale delle persone con disordini dello spettro autistico, disordini nello sviluppo e disabilità associate. La legge quadro approvata ha come obiettivo l’inclusione di queste persone, dalla nascita fino all’età adulta.
Disegno di legge: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti
E’ stata approvata la così detta “buona scuola”. Ecco alcune delle novità. Oltre 100 mila prof precari di ruolo da settembre: per questo piano di assunzioni si scorreranno le graduatorie a esaurimento e quelle di merito (vincitori e idonei concorso 2012). I prof occuperanno posti vacanti e disponibili in organico di diritto (circa 48 mila, entro settembre) e posti di potenziamento (oltre 50 mila, da settembre). Ogni istituto avrà a disposizione una media di 7 docenti in più. Le prossime assunzioni avverranno per concorso: il primo bando è previsto entro il prossimo 1 dicembre e saranno valorizzati titoli e servizio. La scuola dell’autonomia: si realizzerà anche grazie a un organico potenziato e funzionale. Gli istituti potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo e i presidi avranno a disposizione maggiori strumenti gestionali. I Piani dell’offerta formativa (Pof) diventano triennali e viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole, da usare per le spese correnti. Nei periodi di sospensione dell’attività didattica associazioni e terzo settore potranno organizzare attività educative, ricreative e culturali negli edifici scolastici. I dirigenti scolastici diventano leader educativi: dovranno essere i promotori del Pof e dal 2016 potranno scegliere la squadra di docenti per realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei docenti avverrà all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. I presidi dovranno rendere pubbliche tutte le informazioni sugli incarichi conferiti e il loro operato sarà sottoposto a valutazione, sulla base di criteri nazionali uguali per tutti. Il risultato influirà anche sulla retribuzione aggiuntiva. Premi ai docenti più meritevoli: dal 2016 sarà istituito un fondo da 200 milioni di euro l’anno per la valorizzazione del merito dei prof. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un nucleo di valutazione composto da: preside (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. School bonus e detrazioni per partire: chi farà donazioni a favore delle scuole avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Sono previsti un limite massimo di 100 mila euro per le donazioni e un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali. Scatta infine la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria. Formazione docenti: verrà fornito un voucher di 500 euro l’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria ed è finanziata con uno stanziamento strutturale di 40 milioni di euro l’anno. Più arte, musica e lingue straniere: si prevede un potenziamento dell’offerta formativa per gli studenti, a partire dalle competenze linguistiche: l’Italiano per quelli stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Potenziate anche Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie e competenze digitali. Alle superiori il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali in risposta alle esigenze dei loro ragazzi.
Mozioni Bechis ed altri n. 1-00937, Rampelli ed altri n. 1-00938 e Bergamini, Cozzolino, Rondini ed altri n. 1-00940: Iniziative di competenza in relazione alla vicenda della cooperativa «il Forteto»
Con questa mozione si chiede di porre attenzione sugli sviluppi di una vicenda che ha suscitato scandalo e preoccupazione, la tristemente famosa vicenda de «il Forteto», coopertativa di accoglienza alla quale per trent’anni il tribunale dei minori di Firenze ha affidato i bambini in difficoltà. Dal processo è emerso il fatto che erano usuali e reiterati gli atti di violenza e di maltrattamenti ai danni dei bambini, garantiti dall’omertà e dal silenzio di chi conosceva i fatti, tra cui si segnalano particolarmente gli psichiatri e gli assistenti sociali.
Discussione del disegno di legge: S. 1577 – Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche
Sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità sulla riferma della pubblica amministrazione presentate da Sel e Fratelli D’Italia e Forza.